05/02/2020

Lo yoga e i disturbi alimentari: la pratica “naturale” che mi ha salvato dalla bulimia.

"Lo yoga mi ha dato gli strumenti per vivere. Vivere, vivere e ritornare a sorridere".

Cari lettori e amici,

Ci ho pensato tanto prima di iniziare a scrivere questo blog e prima di aprire in pubblico un capitolo della mia vita molto privato e molto difficile da descrivere. Sono pochissimi coloro ai quali ho confidato gli anni di disturbi alimentari iniziati con l'anoressia e poi sfociati in lunghi, interminabili anni di bulimia.

Il motivo per il quale oggi ve ne parlo è perchè da quando ho incontrato lo Yoga ne sono uscita, mi sono salvata dal mostro della bulimia. Anche se non è facile parlarne lo faccio per dire a chi sta combattendo con questa malattia (sono circa 7 milioni le donne solo negli USA che soffrono di Bulimia e circa 1 milione gli uomini) che anche voi ce la potete fare e vivere una vita serena, felice, rilassata, godendovi di ogni attimo che essa vi offre, con i suoi alti e bassi, ma senza necessariamente ricercarne la perfezione attraverso il corpo fisico e il suo conseguente maltrattamento.

Ne parlo per dire alle ragazze come le mie figlie che non esiste la perfezione fisica, ma esiste l'accettazione del proprio io, del proprio animo, del proprio spirito e del NOSTRO corpo, unico perchè è nostro, è la nostra impronta, ciò che ci rende diversi dagli altri e quindi inevitabilmente per questo belli.

Ecco perchè oggi sono qui a scrivere questo articolo.

Ho iniziato a soffrire di bulimia da ragazza principalmente per la disperata ricerca e raggiungimento di una perfezione ideale fisica dove tutto ciò che era impuro sia dal punto di vista del cibo che delle mie azioni giornaliere doveva essere assolutamente eliminato attraverso il vomito, ripetuto e continuo.

Mi ritrovavo in bagno a vomitare a 4, 5 volte al giorno soddisfatta di essermi purificata e pronta a ricominciare il giorno dopo. Ciò di cui non mi rendevo conto invece è che mi stavo distruggendo fisicamente e mentalmente, nel mio spirito e nel mio cuore. Non avevo più voglia di fare nulla, ero spenta, debole, triste. Semplicemente non vivevo, o meglio, vivevo in attesa del momento d'ingurgitare cibo per poi vomitarlo con aggressività.

Provavo ad uscirne da sola facendo a me stessa promesse di non farlo più che molto raramente riuscivo a mantenere. Il lavoro che facevo e che ancora oggi faccio con totale amore, dedizione e passione, mi costringeva a non essere mai "fuori forma", ad essere un esempio da imitare per le mie clienti. In realtà il mio era l'ultimo esempio da imitare.

Sentivo col tempo (parlo di anni e anni di battaglia interna per potercela e volercela fare) che volevo venirne fuori ma semplicemente non sapevo come farlo.

Poi incontrai il mondo dello Yoga. Inizia a praticare, prima a livello fisico intenso perchè quello era il terreno a me favorevole e poi un giorno una luce si accese. Vidi il sole ritornare a risplendere dentro di me, imparai a meditare, ad ascoltarmi dentro, a volermi bene, ad amarmi semplicemente e puramente per quello che ero. Anche se non idealmente perfetta dentro e fuori come avevo sempre preteso da me stessa.

Che cos'era poi la perfezione alla quale miravo? cosa significava essere perfetta se invece mi stavo spegnendo e distruggendo?

Lo yoga e la sua pratica m'insegnarono a dirmi che ero meravigliosa così com'ero, che potevo volermi bene anche se non avevo corso per un'ora, fatto attività fisica pesante e mangiato poco per sentirmi perfetta. Lo Yoga m'insegnò a parlare, ad aprirmi a far conoscere il mio malessere, a piangere, a lasciarmi andare e buttare giù anni di barriere create attorno al mio cuore.

Lo Yoga mi ha dato gli strumenti per vivere. Vivere, vivere e ritornare a sorridere. Mi ha permesso di essere più buona con me stessa, di non farmi più del male, ma di coccolarmi e riscaldare il mio cuore quando ne avevo bisogno. Lo Yoga mi ha dato anche la possibilità di parlare del mio disturbo con chi mi amo e si preoccupava di me anche quando io ostinatamente insistevo che nn c'era nulla, che stavo bene, che era tutto ok.

Lo yoga, sì, mi ha fatto rinascere.

Ancora oggi ci sono dei momenti in cui il "mostro" torna all'attacco e mi trovo ad un passo dal ricominciare. Allora prendo il mio yoga mat e pratico, ascolto il mio respiro, m'innamoro di esso e di ciò che sono per quello che sono; sudo, sento il mio corpo che risponde felice alla pratica e poi io con un sorriso nel cuore mi dico:

"grazie Yoga per avermi salvato. Grazie di farmi godere di ogni singolo momento della mia vita, con i suoi alti e bassi, con le persone che mi amano e che io amo infinitamente. Sono lontanissima dall'essere perfetta, continuo ad agire spesso in modo non perfetto".

Ma sapete una cosa? va bene cosi. Almeno vivo, vivo, vivo. Non è più la perfezione che inseguo o meglio l'ideale di perfezione, ma cerco ciò che può essere perfetto per me, per Paola Lucchesi, ciò che può dare pace a me stessa e felice di ogni giorno che la vita mi dona, a shitty day or a wonderful day.

Namasté,

Paola Lucchesi